Almamegretta: Imaginaria

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Data: giugno 2001
Giornale: Rumore
Di Paolo Ferrari


Una anno e mezzo dopo 4/4, Almamegretta conferma in buona sostanza la rotta intrapresa con Lingo: benché non manchino certo esplicite allusioni al reggae di partenza, la meta rimane l'isola della dance globale. Con le cui spiagge Raiz e compagni hanno ormai una certa dimestichezza: Imaginaria scorre infatti liscio, lineare, naturale espressione di una ricerca che investe canzone napoletana, melodia araba, battuta house, oasi chill out ed ambient, dub e schegge di memoria hip hop. Non sara il modo più semplice per confezionare un best seller, ma per fortuna non tutti, quando entrano in sale di incisione, si basano esclusivamente su speculazioni commerciali. E pensare che Ia musica d'essai sia riserva per cantautori radicali e rockettari controcorrente è ormai un retaggio del passato, annichilito dalla ricerca di gente come Royalize, Mau Mau e Almamegretta.
Questi ultimi al mondo in microonde della world dance tipo Buddha Bar preferiscono il tegame arroventato dentro cui frigge e profuma Mergellina 70, antipasto per l'apolide pop song unta di house Crazy Days & Crazy Nights.
Siamo nel ventre del disco, il dub di Imaginaria, il filtroni orientali di Catene e l'erotismo di Fa' ammore cu' mme hanno scaldato a dovere l'ambiente, e così per N'ata vota si distende la prima pausa. Ricominciare dal nervosismo funky di Caña ci riporterà in pista, fino al finale ipnotico di Pa'Chango e Rubb Da Dubb. Chi c'è, c'è; chi non c'è, non c'è. Se preferite il turismo di massa cambiate isola, o tour operator.

Aggiornato Sabato, 10 Settembre 2005
Ultimo aggiornamento ( Martedì 28 Luglio 2020 11:39 )